18 – Pat.
Era bello tornare a casa dopo il lavoro e trovare la mia adorata Pat.
Io e Patricia eravamo sposati da trent’anni e avevamo avuto due figli: Belle e John.
Il nostro amore sembrava uno di quegli amori letti solo nelle favole.
Essendo muratore mi allontanavo da casa tante ore, uscivo la mattina prestissimo e ritornavo la sera.
Mentre Pat era estetista part-time e da qualche anno aveva deciso di occupare il suo restante tempo facendo volontariato per la chiesa.
Nonostante si tenesse la giornata sempre molto impegnata non mancava mai di essere di ritorno a casa qualche minuto prima che io rincasassi in modo da accogliermi con il suo dolce sorriso.
Ma quella sera non fu così.
Quella sera avevamo organizzato una cena con i nostri figli e i loro rispettivi compagni perchè Belle, la nostra figlia, aveva scoperto da poco di essere incinta e quella mattina era andata a fare l’ecografia.
Pat era entusiasta della lieta notizia e non si sarebbe mai persa questo evento, finalmente poteva ammirare il nostro nipotino per la prima volta.
Ma quella maledetta sera non andò così.
Rincasai e mi accolse il silenzio. Mi parve strano non era da lei.
Sapevo che quel giorno non si era presentata in chiesa.
Voleva stare a casa per poter preparare qualche suo manicaretto ed imbandire al meglio la tavola dato che si sarebbe presentati i nostri figli per cena.
Andai in cucina credendo di trovarla. Forse era talmente intenta a preparare cena che non non aveva sentito lo scricchiolio faceva la porta quando la si apriva.
Nemmeno in cucina ci fu traccia di lei.
Trovai appoggiata sul tavolo la sua tazza colma di caffè.
Chiamai subito il suo datore di lavoro che confermò i miei sospetti: non si era presentata al lavoro.
Era tutto strano, sapevo benissimo la vita che conduceva mia moglie.
Ero certo che il nostro era un matrimonio felice così ,preoccupato, mi fiondai dalla polizia per denunciarne la scomparsa.
Rimasi senza sue notizie e con il fiato sospeso per tre lunghi giorni. Finchè la polizia mi chiamò per interrogarmi dato che era giunta una nuova svolta.
Arrivato in caserma mi avvertirono della scomparsa di un collega di Pat, anche egli un volontario della chiesa.
Così mi venne in mente che avevo visto quell’uomo esattamente il giorno prima dalla scomparsa di mia moglie.
Ricordo che era domenica e, siccome non lavoravo, avevo accompagnato Pat ad un appuntamento davanti alla chiesa.
Le era arrivata una chiamata sul telefono da un numero anonimo, dalla voce pareva un uomo e le chiedeva di presentarsi in tal posto perchè doveva regalarle dei cappotti da poter fornire ai senza tetto.
A quell’appuntamento c’eravamo presentati ed avevamo atteso inutilmente perchè l’uomo misterioso non si presentò.
In compenso si presento il suo collega che ci rivelò essere lì per lo stesso identico motivo.
Ovviamente tutti questi dettagli li segnalai alla polizia che si mise subito all’opera.
Iniziarono a cercare prove di ogni genere.
Siccome il cellulare di Pat era rimasto a casa iniziarono a controllare i suoi tabulati e riuscirono a rintracciare il numero di telefono dell’uomo misterioso.
Rimasi sorpreso quando mi dissero che era proprio del collega scomparso: Ted
Continuarono le ricerche e si affidarono alle telecamere sparse nel nostro paesino per poter seguire gli spostamenti di Ted.
Riuscirono a trovare una telecamera che risaliva a quella maledetta domenica e mostrava Ted al Leroy Merlin mentre acquistava del nastro adesivo, una spessa corda e una grossa tavella.
Fortunatamente la polizia analizzando tutte le telecamere locali ne avevano trovata un altra che mostravano l’uomo in piena notte seduto in riva al lago.
I poliziotti giunsero sul luogo e trovarono parte della riva cosparsa di nastro adesivo.
Guardando più attentamente scovarono anche delle impronte sul terriccio bagnato.
Le seguirono e li condusse all’interno di una piccola boscaglia.
Nonostante tutta quella vegetazione intravidero una piccola casetta di legno all’interno del boschetto.
La raggiunsero e trovarono all’interno l’uomo che capì da subito di non poter più scappare.
Dichiarò di aver annegato Pat nel lago perchè ne era follemente innamorato ma sapeva che non poteva averla.
Non ritrovammo mai più la sua salma. Il lago l’aveva inghiottita.
Era bello tornare a casa dopo il lavoro e ritrovarla lì, ma ora è solo un ricordo.
Valutazioni Giuria
18 – Pat. – Valutazione: 19 Giud.1: Linguaggio semplice e chiaro. La narrazione è dettagliata ma la trama è scontata. Giud.2: bello l’inizio del racconto e la suspace. interessanti le descrizioni. finale molto malinconico. linguaggio semplice e chiaro Giud.3: Tempi verbali scorretti, ripetizioni. Errori di ortografia e di grammatica. Indagini non realistiche. “Ammirare” il nipotino… In un’ecografia??? Giud.4: Troppi errori formali, per analizzare la narrazione. |