22 – I MacLeod

28 Dic di editor

22 – I MacLeod

Iniziavano i primi freddi ad Oban, come da previsione la cittadina dal clima gelido e tempestoso era destinata ad essere percossa dai venti, presa di mira dalla pioggia, inghiottita dalle spesse nebbie marine che avanzano dal sud per essere imbiancata dalla neve che giunge dalle Highlands. Quella mattina Lisa spalancò le imposte della sua camera quando la notte non aveva ancora lasciato il posto all’alba e non fu sorpresa nel vedere le luci delle imbarcazioni dei pescatori sulla via del ritorno. Questa scena era un rituale che le permetteva di iniziare con serenità la giornata: il padre ed il fratello Liam stavano rincasando. L’eco di un boato la fece sussultare: un peschereccio avvolto dalle fiamme. In men che non si dica raggiunse il porto. La Guardia Costiera aveva già attivato i soccorsi ed una folla di parenti si era adunata nell’attesa di veder rientrare i loro congiunti. Nell’angoscia Lisa distinse tra i presenti Liam. La sua mente non impiegò molto ad associare la presenza del fratello alla salvezza. Si sentì immediatamente sollevata. Quando lo raggiunse gli gettò le braccia al collo chiedendo con ansia del padre. Liam spiegò che non ne aveva notizia dal momento che quella notte, causa un malessere, non era riuscito ad accompagnarlo. Entrambi si sentirono appesi ad un filo di speranza, spezzato nel momento in cui venne data la notizia che a saltare in aria era proprio la loro Thor. Liam riconobbe il Mackintosh1 del padre che teneva tra le mani un marinaio. I ragazzi caddero in uno stato di totale sconforto.

I giorni a venire la neve scese copiosa ed il freddo divenne pungente, Lisa non usciva dalla sua stanza nemmeno per pranzare, Liam invece era dedito a sbrigare alcune faccende burocratiche. Pensò bene di mettere in vendita la licenza della pesca invernale che negli ultimi anni aveva avuto una resa economica notevole.

Come da atto dovuto ricevettero la visita dell’ispettore Cox. Andrew Cox era un tipo burbero e di poche parole, aveva un innato senso per lo stile e l’originalità nel vestire ma soprattutto aveva fiuto per le menzogne.

Al termine del giro degli interrogatori si fece largo l’ipotesi dell’omicidio doloso.

Sospettati i proprietari di uno degli altri pescherecci col movente di eliminare un concorrente dalla pesca al bolentino che permette di accaparrarsi un bottino di pagelli fragolino, sugarelli e tutto il pesce invernale che avrebbe garantito un buon profitto per la stagione.

Il giudice istruttore incaricato del caso, dispose una serie di perizie. I TOC.2 identificarono la causa della esplosione nella presenza inusuale di termite: una miscela pirotecnica costituita da polvere di metallo e da un ossido che fungono rispettivamente da combustibile e da ossidante. Con ogni probabilità un arco voltaico aveva generato la deflagrazione, ipotizzandola tra i poli della batteria. Il colore della fiamma ed i residui sui relitti non lasciarono dubbi.

Nel mirino il capitano della Starlight, Brahms. In diverse occasioni era stato visto a discutere con Macleod che nonostante le pressioni subite, non fu mai propenso a cedere la sua licenza. L’ultima lite avvenne proprio la sera dell’esplosione al The pale horse pub, quando Brahms gli mise le mani al collo.

Intanto in casa Macleod, Lisa fece una strana ed inquietante scoperta: un sacchetto contenente polvere di metallo. Conosceva gli esiti degli accertamenti irripetibili disposti e ciò bastò per farle alzare il telefono e chiamare Cox: “Ispettore, ho un dubbio atroce…”

“Lisa, non ne parli a nessuno. Sto giusto per venire da lei, sono all’imbocco del viale che porta alla sua abitazione. A tra poco.”

Sulla porta della cantina apparve Liam “Lisa perdonami, non ne potevo più di questa vita, il mio sogno è la città, un altro lavoro… Papà non me l’avrebbe mai permesso…ed ora finalmente me ne vado…perdonami”

Liam aprì una tanica e si cosparse del liquido contenuto. Stava per estrarre dalla tasca un fiammifero quando Cox, che aveva assistito alla scena, lo sorprese immobilizzandolo.

“Liam è finita”.


1 Giaccone impermeabile ideato dal chimico scozzese Charles Macintosh

2 TOC: Technical office consultant, l’equivalente dei nostri CTU


Valutazioni Giuria

22 – I MacLeod – Valutazione: 16

Gaia:
L’inzio lento offre una gradevole descrizione del contesto e una ben riuscita ambientazione. Il racconto pare promettente, ma cambia improvvisamente registro, lasciando il lettore un po’ spiazzato. Ci si aspetta il racconto di squarci di vita dei pescatori scozzesi e ci si ritrova invece in un racconto “investigativo”, senza che ci siano le condizioni per svilupparlo in modo adeguato.Il carattere forzatamente sbrigativo della narrazione impedisce il coinvolgimento del lettore. Anche la forma peggiora con il procedere della narrazione.

Matteo:
Trama che assolutamente non è adatta a un racconto breve. Non vi è lo spazio per le indagini tipiche di un racconto investigativo. Le motivazioni che spingono Liam a uccidere il padre e a tentare di darsi fuoco sono del tutto insufficienti. I racconti investigativi hanno bisogno del tempo necessario per lo sviluppo della trama, così da renderla credibile e da coinvolgere il lettore nella ricerca, cosa che in questo caso non avviene. Anche il fatto che Lisa non aspetti neppure un istante ad accusare il fratello non è molto realistico.

Paola:
L’esordio era davvero promettente e così il racconto rimane fino all’inizio delle indagini. Poi, probabilmente per ragioni di spazio, la storia precipita e gli eventi si susseguono troppo velocemente, non lasciando al lettore la suspance necessaria. Peccato. Vale la pena riprendere in mano il testo e lavorarci sopra per ampliarlo.

Pietro:
Un buonissimo materiale per un romanzo breve, inadatto ai limiti del concorso. Esclusa la veloce scena iniziale, più che un racconto è un riassunto.