9 – Patrizia
Iniziavano i primi freddi e Patrizia passava tutti i pomeriggi chiusa in casa, nel tepore della sua cameretta. Sugli alberi dei viali rimanevano ormai poche foglie, tranne che sulla via Garibaldi, costellata di oleandri con le foglie verdi, ma ormai senza fiori. Patrizia frequentava il Ginnasio e aveva molti compiti da fare a casa. Sua mamma la esortava, a volte, dopo mangiato: “Fai un giretto in bicicletta o a piedi, adesso è certo più caldo di stamattina” A volte Patrizia usciva, col suo cappotto beige, l’unico che aveva, altre volte no, dicendo che aveva tanto da studiare.
La mattina, alle sette, doveva fare un lungo tratto di strada a piedi per prendere l’autobus, come tutti i ragazzi del suo paese che andavano alle scuole superiori che si trovavano 12 chilometri più lontano. Ormai si conoscevano tutti e si salutavano. Prima di salire sull’autobus, parlavano fra di loro. Poi, seduti, in silenzio, ancora assonnati, aprivano un libro, quello studiato di meno e ripassavano o leggevano ex novo. Passava il fattorino, a bucare l’abbonamento mensile o a fare il biglietto.
Già da un pezzo Patrizia si sedeva accanto a Gino, più grande di lei, che frequentava il Liceo. In classe, prima che arrivasse il Professore, Luisa le chiese: “Cosa c’è fra te e Gino?” e Patrizia rispose, scostando dalla fronte con un gesto veloce i suoi lunghi capelli biondi: “E’ sicuramente nato un amore, ma non so quanto durerà.” “Perché? “ chiese di nuovo Luisa ripiegando la sua sciarpa e mettendola sotto il banco ”Stiamo assieme, c’è intesa intellettuale e attrazione fisica, ma non ci siamo mai parlati degli obiettivi del nostro rapporto.” disse Patrizia che aveva risposto dicendo la verità, tutta in un fiato, anche se era visibilmente contrariata dall’invadenza di Luisa ”Forza Pat” la salutò Luisa.
A casa ricevette una telefonata di Claudio. Credette di svenire e rispose balbettando. Ma la sua risposta non fu chiara. Claudio, da Milano, le aveva detto che a Natale sarebbe tornato al paese di Patrizia, nota località balneare, e che intendeva riprendere il rapporto con lei. Patrizia aveva risposto che doveva pensarci. Come fare con Gino? Naturalmente il pensiero era andato all’estate.
L’estate, terminata da qualche mese, era stata molto felice, piena di tante novità. Aveva trovato lavoro come commessa in un negozio di antiquariato e aveva imparato a parlare dello stile dei mobili e addirittura aveva proposto, con tanto di pianta, l’arredamento per diversi ambienti. Claudio era fra i suoi clienti, anche se era giovane rispetto al consueto pubblico. Era figlio di antiquari e comprava mobili per il suo negozio di Milano. Patrizia era fiera di aver conquistato un milanese e, quando usciva con lui nelle sere libere dal negozio, si faceva bella con estrema cura. Poi, quando fu per lui tempo di tornare a Milano, Claudio sciolse il rapporto, contro la volontà di Patrizia.
E ora? In questa nuova stagione?
Patrizia uscì, nel pallido sole, dopo aver salutato la mamma. Andò sul pontile e, guardando il mare, si decise a scegliere tra Gino e Claudio. Scelse Gino e la mattina seguente, senza dirgli niente, si sedette, come ormai di consueto, accanto a lui. Era felice.
Valutazioni Giuria
9 – Patrizia – Valutazione: 20 Gaia: Una trama debole e piuttosto scarna, fondata su un personaggio non del tutto ben delineato. Il tema sul quale si fonda la vicenda (le scelte amorose della protagonista) non è dei più coinvolgenti e non appassiona il lettore. Tutta la prima parte (la descrizione dell’autunno che invita a chiudersi in casa e gli inviti della mamma di Patrizia affinché la stessa esca) non ha grande attinenza con la vicenda. La decisione finale (per la quale non è stata creata poi tanto attesa) arriva preciptosa, senza che nulla la prepari o la spieghi: il lettore deve prenderla per buona. La narrazione è fluida, la forma corretta e coerente, ma l’insieme non convince. Matteo: Racconto piuttosto incolore. La personalità della protagonista non risulta ben delineata e la gestione delle informazioni non è molto efficace. Gino e Claudio sono praticamente indistinguibili e non abbiamo nessun indizio che ci aiuti a capire cosa porti Patrizia a scegliere uno piuttosto che l’altro. Paola: La figura di Patrizia è piuttosto singolare: inizialmente appare come una ragazzina estremamente riservata cha la madre è costretta a spingere ad uscire e poi, improvvisamente, diventa contesa fra due ragazzi e il suo dilemma è scegliere quale. E anche la decisione è ambigua e immotivata, quanto meno al lettore. Di Claudio infatti vengono accennati pregi e difetti, mentre Gino sembra subire un rapporto tutto giocato sul sedile di un autobus diretto a scuola. Forse andava anticipata la presenza di Claudio o creato un collegamento tra il suo stare in casa e il dissidio interiore. Lo stile narrativo è scorrevole. Pietro: Un racconto dalla prosa molto buona, con alcuni passi falsi. Il primo e più evidente è la scelta errata del materiale narrativo. Se l’evento che dà origine al problema di Patrizia – dunque alla storia intera – è la chiamata di Claudio, tutto quanto viene prima e non è funzionale alla comprensione del problema stesso non fa parte della storia (mi riferisco ai pomeriggi di compiti e al colloquio con Luisa). Il secondo è la scarsa credibilità della scelta di Patrizia. Mentre, infatti, la figura di Claudio ha luci e ombre notevoli, nulla ci viene detto del povero Gino se non che «c’è intesa intellettuale e attrazione fisica, ma non ci siamo mai parlati degli obiettivi del nostro rapporto»; in effetti è il fantasma del racconto. Perché allora alla fine è lui a spuntarla? |