20 – TUTTO SCORRE
Ora lo so: non è sempre vero che le scelte più sagge le compie chi ha i capelli bianchi. Basta osservare la mia famiglia. Mio padre, a 55 anni già completamente ingrigito, ha deciso di lasciare mia madre e si è messo con una di vent’anni più giovane.
Io l’ho presa abbastanza bene. Ovviamente sono molto dispiaciuto per mia madre e cerco di sostenerla e passare quanto più tempo possibile con lei, nonostante abiti fuori casa e lavori nove ore al giorno. Ma mio fratello, che ha diciannove anni (sette meno di me), non riesce ad accettare la separazione.
Il problema è che non ha ancora capito. E’ troppo giovane e crede che certe cose debbano durare per sempre. Invece prima accetti la realtà della vita, che ogni cosa è transitoria, prima inizi a stare meglio e a vivere in pace.
Certo, più facile a dirsi che a farsi. Io stesso ho una sfilza di relazioni finite che mi hanno fatto soffrire terribilmente. Ma ogni volta sto un po’ meno peggio della precedente, vorrà dire qualcosa, no?
Mi volto verso mio fratello, che seduto al tavolo di cucina si sta lamentando del comportamento di nostro padre. Non chiama quasi mai e si fa vedere ancora meno! Sembra che abbia deciso di troncare ogni rapporto non solo con mamma ma anche con noi che siamo i suoi figli!
Io lo guardo e non ribatto, seppur concordi con lui. Ma dargli ragione non farebbe che alimentare le fiamme. “Come va con la scuola?” Cambio argomento. Lui mi fissa come se fossi impazzito. “Come va con la scuola?” ripete, facendomi eco. “E’ questo di cui vuoi parlare?” Scuote la testa, incredulo, i suoi grandi occhi scuri sgranati.
“Non è che ne voglia parlare per forza, ma tra poco avrai gli esami e ho pensato…”
Mi interrompe. “Non è il momento di parlare degli esami! Dobbiamo far ragionare papà e farlo tornare a casa!”
Io taccio. Non comprende, o non vuole comprendere. Papà non tornerà, non in veste di marito almeno.
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Ripenso a Eraclito e al suo Panta rei. Tutto scorre e si trasforma in continuazione. Al liceo non apprezzavo particolarmente lo studio dei filosofi antichi, ma una volta cresciuto mi sono ritrovato a guardare alcuni di loro con occhi diversi.
Non che ci volesse un genio per rendersi conto che Eraclito aveva ragione. Qual era l’altro suo motto? Non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume.
Mio fratello si rifiutava di capirlo.
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Mio padre ebbe un infarto, un anno più tardi.
Sopravvisse.
Eppure al suo capezzale non c’era la sua nuova compagna. C’era mia madre. Andò a prendersi cura di lui ogni giorno, finchè non fu dimesso. Ciononostante non tornarono insieme.
Mio fratello continuava a non capire. Ma io comprendevo benissimo.
Alcune cose mutano, ma sarebbe un errore affermare che anche le persone lo fanno. Nella mia esperienza, le persone difficilmente cambiano, nemmeno se lo vogliono fortemente.
A volte mi sento dire che sono troppo giovane per essere già così cinico. Può darsi. Ma, per come la vedo io, sto tentando semplicemente di non complicarmi la vita cullandomi nell’illusione che la realtà possa rimanere la stessa per sempre.
Così sono pronto a qualunque cambiamento.
Panta rei.
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