7 – Amori diversi
Non potevano essere più diversi di così. Lo sapevano entrambi. Ognuno dei loro amici non mancava di ricordarglielo, ovviamente quando erano da soli. Ma loro erano da tempo che andavano avanti senza ascoltare nient’altro che il loro cuore. Non riuscivano a stare senza l’altro, ma stare assieme era diventato sempre più difficile. Ormai si vedevano di rado, dopo giorni di messaggi su Whatsapp carichi di astio, risentimento, desideri e speranze. Tutte sensazioni che ritrovavano nei loro incontri, assieme alla gioia, alla paura e a così tante emozioni che non avrebbero potuto distinguere le une dalle altre.
Di solito si ritrovavano per cenare a casa di lui. Qualche chiacchiera formale all’inizio per rompere il ghiaccio e per cercare di riempire quel silenzio che prorompeva dalle loro anime. Poi il dialogo prendeva forma: nel rancore di lei per gli errori di lui e nel rimpianto di lui di non riuscire ad essere l’uomo che doveva essere: un uomo capace di vivere senza paura del giudizio, in questo caso del pregiudizio, della gente.
Erano incagliati in questa situazione ormai da tanti anni ma, a parte le rughe sul viso dell’uomo, non era cambiato niente tra di loro. Nonostante tutto, soprattutto, nonostante loro, si amavano ancora. Lo sapevano entrambi ma avevano paura di ricordarselo o di ammetterlo alla persona che avevano di fronte. Avevano sofferto troppo per quella relazione, chiunque li conoscesse pensava fosse assurda.
Assurda come l’ennesima serata passata assieme a rinfacciarsi gli errori del passato, finita, come sempre, a letto in una perfetta fusione di corpi e di anime che poche persone avrebbero potuto capire.
Loro due erano uno spirito solo. Questo pensava lui il mattino dopo con le prime luci dell’alba che illuminavano la stanza da letto. Si girò a guardare, ad ammirare, il corpo di lei che dormiva attaccato al suo. Lei si addormentava sempre con la testa sul suo petto, era un’abitudine che aveva dalla prima volta che avevano dormito assieme. Sentiva il suo respiro, un po’ pesante ma sereno, sorridendo alla vista del suo nasino lievemente a patata che tanto adorava.
Guardava i suoi lunghi capelli neri, sparpagliati sul cuscino.
Ricordava, sotto le palpebre chiuse, i suoi occhi verdi come la giada screziati da pagliuzze dorate che ne accentuavano la bellezza e la profondità dello sguardo.
Immaginava, nascosto dalle lenzuola, il suo corpo tonico e muscoloso (purtroppo il contrario del suo: era alto e snello ma non aveva nessuna passione per qualsivoglia tipo di attività sportiva). Gli addominali e le gambe di lei erano stati scolpiti da anni di allenamento di calcio. Era andata a vederla giocare svariate volte, rimanendo sempre colpito dal talento di quella ragazza. Ragazza, in quel termine stava la fonte di tutti i loro problemi. No, detto in questo modo è sbagliato. La fonte dei loro problemi era nella carta d’identità: lei non aveva neanche trent’anni, mentre lui viaggiava per i cinquanta. Tutto quello per cui litigavano, discutevano e soffrivano, partiva da quella differenza d’età. Rancori, rimpianti, ripicche, allontanamenti erano il risultato di un errore nel calcolo. Non avrebbero dovuto tener conto dell’età anagrafica ma considerare solo quella biologica, solo allora tutto avrebbe avuto un senso.
L’ importante è esser felici, l’amore non ha rughe. Ma molte volte lo si comprende troppo tardi. Chissà se loro saranno ancora in tempo per capirlo…
Valutazioni Giuria
7 – Amori diversi – Valutazione: 20 Commento: Lo stile lineare e scorrevole è l’aspetto migliore di questo testo. Manca invece il racconto. Il tema della differenza d’età in realtà non può essere la sola ragione di tanta sofferenza e di tanti rancori. Ci sono coppie che funzionano benissimo. Mancano delle vere ragioni o comunque andavano esplicitate meglio per sostanziare la situazione. |