29 – E se fosse tutto un gigantesco imbroglio?

19 Nov di editor

29 – E se fosse tutto un gigantesco imbroglio?

“E se fosse tutto un gigantesco imbroglio?”

pensava così Gattordici, il grosso gatto grigio tigrato della famiglia Malvolti, mentre Clara sventolava con una mano uno di quei bastoncini piumati che tanto piacciono ai felini, sorridendogli affettuosamente.

“Mi avvicino e provo a prenderlo o rimango qui a distanza di sicurezza?” si domandò il gatto, non perdendo di vista l’aggeggio ma rimanendo ben fermo, acquattato pancia a terra.

Era uno di quei tipici dilemmi che ogni gatto domestico si pone almeno cinque volte in una giornata e solitamente quando un essere umano tenta di prenderlo in braccio per riempirlo di baci soffocanti.

A Gattordici però piacevano molto i bastoncini piumati e Clara questo lo sapeva bene. Infatti si avvicinò di un passo con sguardo determinato, intensificando il movimento agitatorio della mano. “Micio, micio…vieeeeni, vieni qui” disse con tono mellifluo.

Gli occhi verde limone del gatto guizzarono verso le piume colorate, spalancandosi pieni di desiderio. Le sue zampe posteriori scalpitarono sul pavimento, facendo alzare sedere e coda in un buffo movimento ondeggiante. La testolina pelosa si abbassò puntando in avanti, attenta. Gattordici era pronto ad attaccare.

E poi gli balenò di nuovo quel pensiero: “E se stesse cercando di fregarmi? Se nel cercare di catturare la mia preda diventassi io stesso preda?”. Ora, potrebbe sembrare strano che un gatto utilizzi i congiuntivi ma Gattordici era un gatto molto istruito, e poi, in realtà, anche se non tutti lo sanno, i gatti hanno una padronanza della grammatica migliore di quella di molte scimmie.

Era assorto in questi pensieri Gattordici, quando alle sue spalle sentì un rumore, il tempo di rizzarsi sulle zampe e voltare la testa e si trovò chiuso da sbarre e plastica azzurra. Il maledetto trasportino! Sopra di lui, la voce del Signor Malvolti esclamò: “Preso! E ora dritti dal veterinario, ci stanno aspettando”.

“Nooo… la vaccinazione! Me n’ero dimenticato!” si lagnó il gattone grigio all’interno del trasportino. Quello che, però, Clara e il Signor Malvolti sentirono fu solo un fastidioso e infastidito: “Miaooooo…gnaooo, gnaooo!”.

Tanti non sanno che per quanto i gatti siano dei discreti pensatori e degli ottimi utilizzatori di congiuntivi, non sono molto bravi a quantificare il tempo e a ricordarsi gli appuntamenti, tipo quello annuale di Gattordici con il veterinario per il richiamo delle vaccinazioni, che invece la famiglia Malvolti non dimenticava mai grazie a quegli aggeggini squillanti che avevano sempre tra le mani. Maledette scimmie!




Un commento “29 – E se fosse tutto un gigantesco imbroglio?

  1. Testo semplice e leggero che si legge bene; linguaggio essenziale e sufficiente che però rende bene la tesi dell’imbroglio, questa volta a fin di bene. Disimpegnato, lineare: belle le descrizioni del gatto quando viene rappresentata un’emozione semplice come quella dell’animale alla vista del bastoncino, arricchita di particolari anche pratici.

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