26 – Una notte da Negroni
Finì per addormentarsi durante la cerimonia.
Proprio lei, Carmen Frati, una macchina da guerra con tanta energia da fare invidia a un fuoco d’artificio, poggiò la fronte sull’altare e chiuse gli occhi nel bel mezzo del suo stesso matrimonio.
Era una bella sensazione lasciarsi cuIlare dalla voce melodiosa di Don Egidio e abbandonarsi al sonno, assecondando la pressione quasi dolorosa che le stava spezzando la testa in due da diverse ore. Solo pochi secondi di riposo… Un attimo per ricaricare il cervello…
Una gomitata la fece saltare sullo sgabello di legno. “Amore, non volevo svegliarti, ma stavi sbavando sull’altare.”
Confusa e col volto in fiamme, Carmen lanciò uno sguardo verso il suo futuro marito, pronta a fare una cosa che faceva di rado: scusarsi con lui. Ma poi lo vide trattenere a stento le risate e si ricordò con chi aveva a che fare.
“Non ho chiuso occhio stanotte, potrei picchiarti…” lo minacciò in un sussurro.
“Già, tua sorella mi ha raccontato qualche aneddoto dell’addio al nubilato.”
Oh, Cristo… Carmen sperò non sapesse che quelle pazze l’avevano vestita da vagina e l’avevano costretta a ordinare Negroni per tutte in ogni bar in cui erano entrate. Le tornò la nausea al pensiero. “Non sai di che parli.”
“So un sacco di cose invece.” Questa volta gli sfuggì una risata vera e fu lei a piantargli un gomito nelle costole.
Don Egidio scagliò loro un’occhiataccia degna di un padre furioso. “È arrivato il momento dello scambio delle promesse.”
Si zittirono all’unisono e si presero le mani.
Quando Alberto pronunciò il suo ‘Sì, lo voglio’ guardandola negli occhi, Carmen pensò che, nonostante tutto, quella giornata sarebbe stata di certo la più bella della sua vita e sentì pizzicare in mezzo al petto quando vide una lacrima solitaria bagnargli le labbra.
Lo baciò prima che li proclamassero marito e moglie.
Quando gli ospiti si furono accomodati a tavola, Carmen intercettò sua sorella Daniela e la trascinò con sé in bagno.
Chiuse la porta a chiave e la prese per le spalle. “Dani, devi aiutarmi, sto uno schifo. Stamattina ho vomitato tre volte prima di arrivare in chiesa.” Persino l’odore del pot-pourri vicino al lavabo le dava la nausea.
“E io che c’entro?”
“È colpa tua e delle tue idee strane! Lo sapevo che non dovevamo fare l’addio al nubilato il giorno prima delle nozze.”
Daniela la guardò come una che la sapeva lunga. “Hai bevuto mezzo cocktail ieri sera e l’hai rigettato quasi subito, hai vomitato di nuovo stamattina e poi ti sei addormentata nel bel mezzo del tuo matrimonio…”
Carmen si sentì sbiancare. “Cristo, te ne sei accorta?”
“Tutti se ne sono accorti.” Sua sorella fece spallucce come se fosse poca cosa e le posò il palmo sulla fronte. “E non hai la febbre.”
Carmen si massaggiò le tempie dolenti con le dita, desiderando di poter tornare indietro nel tempo e riorganizzare tutto da capo in modo da non dover mai vestire i panni della sposa cadavere. “Ce l’hai un’aspirina?”
Daniela le lanciò un altro sguardo strano e prese a rovistare nella borsa. “Ho quello che ti serve di più in questo momento.”
Quando uscì da quel bagno, Carmen era più pallida di quando vi era entrata e suo marito la cercava da più di mezz’ora.
“Oh, eccoti!” La strinse a sé e l’abbracciò. “Meglio che ti tenga, in caso ti addormenti un’altra volta.”
Le rivolse il suo solito sorriso furbo, ma quando si accorse che sua moglie non lo stava picchiando, Alberto capì che qualcosa non andava. “Amore, stai bene?”
Passò quasi un minuto prima che Carmen si decidesse a parlare, lo sguardo perso nel vuoto. “Lo sapevi che Daniela e Luca stanno cercando di avere un bambino?”
Alberto aggrottò le sopracciglia. “Sono contento per loro, ma… Aspetta, è per questo che sei così sconvolta? Lo sai come la penso sui bambini: se vuoi farne uno, sono lieto di prestare il mio corpo allo scopo…”
Carmen gli posò le dita sulla bocca per fermarlo. “Amore…”
“Anzi, possiamo cominciare subito, mogliettina! Vieni con me.”
“AIberto, fermati!”
“Conosco un posticino che…”
“Sono incinta!”
Ecco, l’aveva detto, finalmente.
Alberto sorrise e Carmen tirò un sospiro di sollievo. Finalmente ne va una per il verso giusto, finalmente questa giornata avrà un lieto fine, finalmente—
“Dopo questa notizia, tesoro, potrei quasi perdonarti per esserti addormentata durante il nostro matrimonio.”
Valutazioni Giuria
26 – Una notte da Negroni – Valutazione: 24 Giud.1: Surreale che una sposa si addormenti sull’altare e la si lasci indisturbata per parte della cerimonia. La trama del racconto articolata per le vicissitudini è poco strutturata nel finale. Giud.2: scelta interessante, testo di facile lettura, coinvolgente per il lettore. Ben raccontato il rapporto tra Alberto e Carmen. Finale inaspettato. Giud.3: Simpatico, scritto correttamente. Ma inverosimile e il finale si intuisce fin dalla metà del racconto Giud.4: Lo stato della moglie per essere al secondo (?) mese di gravidanza, mi sembra esagerato e poco verosimile che se ne accorga (in questa maniera) proprio sull’altare. Anche il dialogo dei due davanti al prete è poco realistico. Insomma si fa fatica a collocare l’intera scena nell’immaginario del lettore. |