25 – Biografia in fieri II

26 Nov di editor

25 – Biografia in fieri II

Ricordo bene: quella giornata iniziò nel migliore dei modi…

Era la vigilia della finale dei mondiali di calcio dell’82, Italia-Germania. Il solo splendeva, l’aria era calda e il mare una tavola. Soverato, un’amena località turistica sulla costa ionica, era più bella di sempre!

Mi alzai di buon umore, come mi era capitato poche volte di fare. Mi lavai. Feci colazione e, lontani gli impegni scolastici, quella mattina decisi di fumare prima uno spinello e poi di andare a farmi un bagno al mare.

Non avevo la ragazza, e ovviavo al problema nel più classico dei modi: masturbandomi. Anche quella mattina, dopo aver fumato, mi presa la voglia di farmi una sega. Sapevo che avrei rinunciato a fare quello che avevo progettato, però non riuscivo a frenarmi. Me ne venni e, appena fatta me ne pentii subito…ma al mare ci andai lo stesso, con un notevole sforzo di volontà insieme ad un fumetto e la voglia di rinfrescarmi nell’acqua salata.

Intravvidi Elisa, la ragazza che mi piaceva, ma che, per timidezza, nemmeno salutavo…

Feci in modo che lei non mi notasse mentre io potevo rimirarla indisturbato. Mi piaceva tanto!

Mora e formosa, sorriso splendente, occhi grandi e neri…Pensai che non potevo rinunciare a quella occasione, che dovevo andare da lei, intrattenerla in qualche modo. All’epoca ciò che contava era la bellezza e lei bella lo era davvero! Io, un po’ grassoccio, non credevo in me stesso, figurarsi nelle mie arti amatorie, che non sapevo nemmeno esistessero. Avrei dovuto dimostrare un bel coraggio!…

Una volta un tizio mi disse che fumava per non avere titubanze con le ragazze…In quel momento “stonato” lo ero e avrei dovuto fare il disinibito con lei. Ma come?

Avrei dovuto attirare la sua attenzione…

Mi concentrai su un gruppo di ragazzi che giocavano a pallone e mi unii a loro. Lentamente feci si che ci spostassimo, avvicinandosi all’ombrellone di Elisa. Quando mi resi conto che c’eravamo accostati il giusto cercai di mettermi in mostra. Mi comportai in modo esuberante. E quello che capii in seguito fu che fare lo spavaldo poteva essere vincente a volte.

Quella volta non passai inosservato ad Elisa e colsi l’occasione per salutarla la prima volta senza arrossire. Le chiesi sorridendo come stava e coma mai venisse proprio in quella spiaggia per fare il bagno. Iniziammo a chiacchierare. Lei mi propose di fare un bagno insieme. Fu la più grande gioia per me, ma c’era un problema: mi avrebbe visto nudo! Cioè in costume! Avrei dovuto togliermi la maglietta…ed io all’epoca ero complessato per il fisico. Ne soffrivo molto…ma vinsi pure quel timore quel giorno!

Il 10 luglio del 1982, fu davvero memorabile! [Continua]




3 Commenti

  1. Credo che il racconto dovrebbe ruotare interamente e fin dall’inizio intorno alla figura di Elisa, che dovrebbe essere più tridimensionale e meglio inserita nel contesto della spiaggia.
    Il disagio del protagonista può essere raccontato in modo più sottile, attraverso una serie di azioni che lo vedano sempre in rapporto alla ragazza dalla quale è attratto.

  2. Testo semplice e scorrevole, descrizioni brevi che non entrano nel dettaglio. Grammatica corretta e linguaggio a tratti crudo.
    Elegante il sentimento verso la ragazza: una storia di approcci amorosi nell’estate delle terre bagnate dal mare della Calabria. Un racconto che nella sua semplicità naturale sboccia con un piccolo lieto fine che si lascia leggere ed apprezzare.

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