23 – DDI

6 Gen di editor

23 – DDI

Non potevano essere più diversi di così.

Uno ordinato, gaio, di una gentilezza forse affettata, da risultare effemminato; l’altro ruvido, scortese, volgare.

L’unica che in qualche modo riuscì a parlare ad entrambi, fu la Dott.ssa Maugeri, donna minuta, col viso segnato dall’età, dita traballanti, ma non per questo meno lucida di quando ancora esercitava in corsia.

A lei si rivolsero anni prima nella speranza di riportare equilibrio nella casa, Armando, 55 anni, dirigente quadro in un istituto di credito del centro e sua moglie Paola, di 4 anni più giovane, casalinga un po’ per scelta, un po’ per necessità.

Le visite settimanali in casa Ferioli permisero alla Dott.ssa di entrare in contatto non senza fatica, sia con Luca che con Tommy, facendo emergere dinamiche familiari conflittuali che più di una volta si risolsero proprio grazie all’opera di contenimento della stessa.

Fino a quel momento, a parte qualche grida, qualche porta sbattuta, qualche maledizione al criceto sul comodino e qualche Santo posto all’attenzione del vicinato, non si andò. L’incolumità di tutti mai fu minata, né minacciata.

Quel sabato si superò il punto che trasforma un’allegra pioggia di luglio, in un temporale improvviso con goccioloni grandi come chicchi d’uva, uno di quelli che lascia tutti senza possibilità di riparo, destinati a rientrare alle proprie case intirizziti e infreddoliti.

Luca si chiuse in un mutismo assoluto appena svegliato, incapace di uscire dal perimetro della propria camera, se non per fugaci volate in bagno. A nulla valsero le parole di sprono dei genitori. Luca si ostinava seduto sul letto con le gambe racchiuse tra le braccia, ondeggiando ritmicamente il busto e la lunga testa avanti e indietro. Le pupille seguivano ubriache l’andamento del capo roteando su sé stesse come impazzite, passeggere loro malgrado, di una nave in preda alle onde dell’Atlantico furioso. I tentativi di avvicinamento di Armando e Paola, restituirono scene di panico che fecero desistere i due e attendere silenti l’arrivo della Dott.ssa.

Il suo ingresso nella stanza, condusse la nave in porto e permise alle pupille di Luca di toccare terra. I genitori lasciarono la stanza e la Dott.ssa si sedette ai piedi del letto.

Sembravano Teti e Zeus dell’Ingres, se non fosse che Luca sembrava più Pan che il re dell’Olimpo e la Dott.ssa più che una Nereide, una cariatide dell’acropoli di Atene.

Le tante ore trascorse con lui, nel suo studio o più facilmente a casa sua, le fecero capire che era sempre meglio essere prudenti, mostrando una leggera deferenza, almeno fin quando non si inquadrava lo stato d’animo della persona con cui ci si confrontava.

Lo guardò e facendo intendere che qualsiasi cosa fosse successa si sarebbe potuta sistemare, chiese: “Hai litigato con Tommy, vero?”

Due occhi tremolanti, lucidi, folli, lasciarono quelli della Dott.ssa per ripercorrere di nuovo la rotta della nave impazzita, giungere al soffitto inclinato rivestito di perline di larice e lì fermarsi.

Quelli della Dott.ssa seguirono lentamente la stessa orbita fino a trovare il centro del Sistema Solare fissato da Luca. Quel che vide la lascò senza fiato, inorridita: il criceto di Luca crocefisso, quasi invisibile tra i due lucernari, con la testa penzolante perpendicolarmente al pavimento.

“Gliel’avevo detto a quella checca isterica che gliel’avrei inchiodato quel cazzo di criceto!! L’avevo avvertito cazzo, l’avevo avvertito!!”

Quella voce rabbiosa seguita da un ghigno beffardo, fece rabbrividire ulteriormente la Dott.ssa che riuscì solo a dire “Tommy!! Sei Tu? Che ti succede?? Che hai fatto?!!?”

Tommy prese la pesante abat-jour e la frantumò sul cranio della Dott.ssa, lasciandola esanime a terra. Gli occhi sbarrati, probabilmente increduli per quel che videro; le rughe colme dal rivolo di sangue che scese copioso sul volto. Era morta.

Il Disturbo Dissociativo dell’Identità, quello che prima gli psichiatri chiamavamo disturbo da personalità multipla, annulla il senso del sé: quando sono Tizio mi comporto in un modo, quando sono Caio in un altro.

Luca era stato tante volte Tommy, ma nulla aveva fatto presagire alla Dott.ssa o ai genitori un possibile epilogo.

Dopo un lungo processo, il Tribunale ha condannato Luca a 14 anni di reclusione da scontare in una clinica psichiatrica dove tutt’ora lotta con Tommy e le sue paranoie.


Valutazioni Giuria

23 – DDI – Valutazione: 24

Commento:
Il racconto del dramma di Luca-Tommy e di tutti i personaggi coinvolti ha un epilogo tragico e non scontato. Ci sono alcuni inserti (Sembravano Teti e Zeus dell’Ingres, se non fosse che Luca sembrava più Pan che il re dell’Olimpo e la Dott.ssa più che una Nereide, una cariatide dell’acropoli di Atene) che non danno un contributo reale alla narrazione e la appesantiscono. Meglio sarebbe stato magari soffermarsi sui sentimenti degli altri personaggi. Attenzione all’uso delle virgole