20 – Divertissement notturno

12 Gen di editor

20 – Divertissement notturno

(ma poi si divertisse verament?)

Finì per addormentarsi al dodicesimo racconto. Poco meno della metà, accidenti! La settimana prima era riuscito a resistere almeno fino al ventesimo.

Il poveretto dormiva sonni beati e scevri dalla principale preoccupazione di quei giorni: finire di leggere tutti i racconti e valutarli, così come era richiesto dall’incarico che aveva accettato, quello di giudice in un concorso letterario.

Si svegliò nel cuore della notte e, ancora intontito, guardò lo schermo del pc e ricordò di aver lasciato in sospeso l’infausto compito.

“Ma chi me l’ha fatto fare?” si ripeteva da settimane. Del resto, le lettere erano il suo forte, i numeri meno, e quando aveva ricevuto la proposta, non aveva fatto il conto che, se una trentina di partecipanti avessero inviato il loro racconto ogni settimana per tutte e dieci le settimane di durata del concorso, avrebbe dovuto leggere un totale di trecento scritti.

Trecento. Bello eh, però poi c’era anche il resto della vita, che scorreva comunque, per i fatti suoi: lavoro, famiglia, il cane da portare a spasso, la spesa da fare, le uscite con gli amici…ah no, quelle no, ché fuori c’è il Covid e si sta tutti a casa.

Comunque il tempo ha una durata finita, 24h al giorno senza considerare che parte della giornata dovrebbe essere dedicata al sonno. Certo qualcuno avrebbe potuto obiettare che a livello generale il tempo non esiste, ma per lui, in quella circostanza il tempo esisteva, eccome se esisteva! E scarseggiava pure.

Si rese conto che perdendosi in quei pensieri non sarebbe andato da nessuna parte.

“Concentrati, sei quasi a metà”, si disse.

Ma il suo cervello e i suoi occhi si rifiutavano di collaborare. Non riusciva più a distinguere un punto da una virgola e le parole si mescolavano in un’unica striscia nera e sfocata. Che poi, finito il lavoro di valutazione, gli sarebbe pure toccato sorbirsi le proteste e la richiesta di spiegazioni da parte dei partecipanti, ognuno desideroso di fare giustizia al suo mondo interiore, al suo stile, alla sua creatività. Ah, le insicurezze, che brutti scherzi giocano! Lo sapeva bene, la scrittura era anche la sua passione e, a sua volta, era stato dall’altra parte della barricata.

Raccolse le forze, aprì la pagina con il tredicesimo racconto e iniziò a leggere: “Finì per addormentarsi al dodicesimo racconto. poco meno della metà, accidenti! La settimana prima era riuscito a resistere almeno fino al ventesimo…“. Era la storia di un giurato di un concorso letterario che non riusciva a stare sveglio abbastanza a lungo per leggere e valutare tutti i racconti in gara. E niente, finì per riaddormentarsi.

Proprio dall’altra parte della barricata, pochi giorni prima, il povero aspirante scrittore si era arrovellato sul nuovo racconto da presentare alla giuria e si era chiesto perché mai si fosse iscritto a un concorso letterario che prevedeva l’invio di dieci racconti, uno ogni settimana. Aveva esaurito le idee alla quinta. Ma ecco! L’illuminazione che aveva tanto cercato, quella notte arrivò. “Scriverò di un giudice che deve valutare i racconti di un concorso letterario ma si addormenta continuamente. Che idea brillante!”, pensò lui.

E solo lui.

Caro giudice, adesso che il racconto è finito puoi addormentarti anche tu. Se l’hai già fatto, sogni d’oro ugualmente! Sogna di draghi e principesse, di amori perduti e ritrovati, di misteri risolti o lasciati sospesi, di crisi esistenziali, di grandi saghe familiari, di gioventù e vecchiaia, di guerre e di paci, di fantasmi e cappotti, di diavoli e margherite, del bene e del male, di inizi e di fini.

…ma non scordarti la valutazione!


Valutazioni Giuria

20 – Divertissement notturno – Valutazione: 30

Giud.1:
Ironico/realistico? sicuramente! Geniale la narrazione che di una realtà possibilmente autobiografica ne fa un racconto piacevole e contemporaneo. Il linguaggio è funzionale ed appropriato.

Giud.2:
Belli i rimandi autobiografici, il “mettersi dalla nostra parte”. Buono l’uso del vocabolario. Molto leggibile.

Giud.3:
Ironico, spiritoso, ammiccante, sdrammatizza il nostro ruolo e si legge da sé.

Giud.4:
L’idea è graziosa (anche se non geniale) il componimento scorre senza intoppi od errori (anche se non brillante). Insomma è abbastanza, se ci si accontenta e viste le capacità, tutto sommato non mi accontenterei…. Tra i migliori come capacità narrativa al servizio della creatività.