19 – PER ASPERA AD ASTRA
Era bello tornare a casa dopo…
Già, casa..
Per tutta la vita ho sempre considerato casa mia come un inferno.
Un posto dove ero sempre messo in disparte e zittito, non avevo diritto a dire ciò che pensavo, la mia opinione non contava mai nulla, ecco com’ era casa mia.
L’ultimo degli ultimi.
Per tale motivo ho sempre odiato tornare a casa.
Il cinema, la palestra, il lavoro, lo shopping, ogni singola cosa che mi permettesse di stare lontano casa, io la coglievo senza alcun indugio.
Non mi importava quando avrei speso o quanto massacrante potesse essere, ma avrei dato la vita in cambio di anche solo un minuto lontano da casa.
Ma la triste realtà era che vi tornavo.
L’unica mia salvezza era stare il più isolato possibile in casa, in attesa di una scusa per uscire nuovamente.
Ecco perché casa mia è un inferno ed ho sempre odiato tornarci.
Malgrado la sofferenza provata in quella casa, non sono mai riuscito davvero ad andarmene, perché per quanto fosse terribile, era l’ unica realtà che conoscevo. L’insicurezza in me stesso che avevo sviluppato, a causa della mia famiglia, mi bloccava dall’ andarmene.
Ero diventato un detenuto che dopo una vita in carcere, non era più in grado di vivere fuori dalla prigione stessa.
Persino quando raggiunsi l’età adulta ero ancora incatenato a tutto questo e ormai mi ero rassegnato a questa vita. Le poche speranze e i pochi sogni rimasti erano ora svaniti.
Poi lei entrò nella mia vita.
Una ragazza incredibilmente solare e positiva.
La sua storia era molto simile alla mia, ma lei era riuscita a vincere ciò che la bloccava ed ora era libera.
All’ inizio non capivo la sua mentalità, né dove trovasse la forza di mantenere sempre un pensiero positivo.
Ma, alla fine, ho capito: la forza di reagire è dentro ognuno di noi.
Stando in sua compagnia, riuscivo giorno dopo giorno a dar sempre più credito a ciò che avevo dentro, riscoprendomi un’ altra persona a quella che pensavo.
Andavamo incredibilmente d’accordo l’uno con l’altra, e sentivo che non volevo più allontanarmi da lei, ma stavolta non per evitare di tornare a casa, ma solo per poter trascorrere più tempo con lei.
Mi stavo innamorando di lei.
Ogni scusa per buona per vederci, e non c’era volta che non ci divertissimo insieme. Infine mi ero deciso a parlarle apertamente dei miei sentimenti.
Fu così che scoprii che anche lei provava le stesse cose.
Non avrei potuto essere più felice.
Ormai ci vedevamo ogni giorno e avevamo persino iniziato a fare progetti per il futuro, ossia qualcosa che mai mi sarei immaginato fino a poco tempo prima.
Dal giorno del nostro incontro sono trascorsi quasi due anni, ed ora sono tre mesi che conviviamo.
Ho sempre pensato che le favole non esistessero, ma grazie a lei ora so cosa significa essere felici e viverne una.
Ora “casa” aveva assunto un significato totalmente diverso.
E, quando affrontavo una dura giornata di lavoro o un estenuante allenamento in palestra, era bello tornare a casa dopo.
Valutazioni Giuria
19 – PER ASPERA AD ASTRA – Valutazione: 20 Giud.1: Racconto dal linguaggio chiaro e semplice. Giud.2: questo racconto lascia emozioni diverse dal solito. bello il cambiamento del protagonista dopo l’incontro con la ragazza. molto leggibile e chiaro Giud.3: Tempi verbali incoerenti e qualche altro errore. Incongruenze nella prima parte del racconto (“avrei dato la vita in cambio di anche solo un minuto lontano da casa”: ma se è sempre fuori???) Crescita dell’autostima e riscatto per mezzo dell’amore. Un po’ banale, ma credibile Giud.4: Il racconto manca di coerenza e la forma non è sempre fluida. |