16 – Provare a sognare

12 Gen di editor

16 – Provare a sognare

Finì per addormentarsi dopo una giornata inattesa, inaspettata e determinante.

Ludovica non avrebbe mai pensato, quella mattina dell’8 gennaio, che avrebbe potuto scegliere di stravolgere la sua vita.

Una mail. Una semplice mail, la fautrice della svolta, il possibile driver del cambiamento e dell’opportunità inattesa…

Nel mese di agosto la ragazza, un po’ per gioco, un po’ per curiosità aveva inoltrato la sua candidatura per un lavoro presso la sede cinese di una famosa azienda di moda internazionale.

Una decisione dettata sia dall’interesse concreto che dalla curiosità.

Amava il fashion system, lo conosceva, ma solo come teorica perché lavorava in questo campo come ricercatrice presso un’università milanese.

Aveva avuto numerosi e proficui confronti con realtà impegnate nel campo, ma il mondo puramente aziendale era a lei completamente ignoto. Le dinamiche aziendali interni ed operative erano per lei tanto sconosciute quanto affascinanti.

Nonostante il desiderio di approfondire, di affrontare e vedere il mondo moda dal suo centro, non aveva mai provato ad “entrarci”; il suo ruolo da ricercatrice, tutor universitaria le piaceva e le dava, comunque, la concreta possibilità di imparare e d’interloquire con esperti di settore.

Quel 26 agosto Ludovica aveva però inoltrato la sua application.

Un gesto facile e veloce, fatto quasi senza riflettere.

Una scelta istintiva, ma voluta sebbene non con completa consapevolezza.

Una decisione che aveva, almeno in parte, sottovalutato poiché, una volta compiuto se ne era “dimenticata”, accantonandola.

Un atto dettato dal semplice coinvolgimento nella routine quotidiana.

Quel giorno, con quella mail, Ludovica si trovò costretta, volente o nolente, a vivere un salto nel passato, a quel 26 agosto.

Probabilmente si era completamente dimenticata di aver inoltrato la domanda.

Non cercava lavoro.

Era felice. Non era priva di stimoli.

Aveva solo tante curiosità e aspirazioni, ma quelle erano – così come sempre – il vero e pieno motore della sua vita.

Così come tutte le mattine Ludovica aveva effettuato l’accesso alla mail.

Un indirizzo non noto, il cui nome le revocava qualcosa, in modo nebuloso e vago.

Non si pose troppi problemi, aprì la mail trattandola come una normale e tradizionale comunicazione.

Non sapeva cosa contenesse e nemmeno aveva l’aspirazione che questa avrebbe potuto celare un importante cambiamento della sua vita.

Aprì la mail, la lesse velocemente. Era in inglese. Nel corpo del documento veniva posto all’attenzione l’allegato.

Una lettera su carta intestata della società di moda con sede in Cina. Non era pubblicità, non era una comunicazione commerciale, non era nemmeno una proposta di colloquio.

Era un contratto.

Una possibilità di assunzione a tempo indeterminato.

Posizione dirigenziale per la divisione marketing e strategia.

Ludovica iniziò a collegare i pezzi e la sua mente tornò al 26 agosto e all’annuncio.

Il puzzle si stava completando.

Rileggeva il documento e un senso di felice soffocamento la invase. Non sapeva cosa fare. Scelse di provare ad ignorare il documento, così come se è non esistesse.

Impossibile.

La sua mente vagava nel futuro.

Cosa fare era il quesito che l’assillava.

Per tutta la giornata Ludovica provò ad accantonare il problema o, meglio, l’opportunità.

Finalmente riuscì a chiudere gli oneri lavorativi e le scadenze. Poteva concentrarsi sul resto.

Si preparò un caffè americano e cominciò a navigare online. Era affascinata, felice, ma la paura sovrastava la positiva emozione.

Non se lo aspettava.

Non era calcolato.

Come avrebbe potuto gestirlo?

Un senso d’ansia l’avvolse. Cosa poteva fare? Cosa doveva fare?

Non riusciva a darsi l’ambita risposta.

Aveva tempo, un mese per rispondere.

Aveva paura.

Aveva paura di desiderare di provare.

Pianse, un fiume di lacrime liberatorio. Il senso di terrore e la stretta al cuore le venivano meno, pian piano.

Accese la tv, si pose sulla poltrona vicino al caminetto che emanava un piacevole e caldo tepore.

Chiuse gli occhi e la sua mente la porto in volo, in viaggio, verso un sogno, verso un possibile domani e futuro, verso qualcosa di ancora inatteso e di forse possibile.

Iniziò a rilassarsi e finì per addormentarsi.


Valutazioni Giuria

16 – Provare a sognare – Valutazione: 24

Giud.1:
linguaggio semplice con frasi brevi, ma ben articolato, la narrazione risulta piacevole

Giud.2:
semplice e lineare, di facile lettura. Molto apprezzato il vocabolario basico.

Giud.3:
Semplice, un po’ ripetitivo, senza sorprese.

Giud.4:
Lo spazio di 4173 battute è mal sfruttato: una lunga, troppo lunga premessa per poi… addormentarsi. Il racconto non presenta grossi errori, ma nemmeno scossoni emotivi che, parrebbero essere affidati più allo spezzettamento dei periodi, che alla proprietà narrativa. Dalla premessa mi sarei aspettato inoltre un evento esterno a sconvolgere la protagonista, non quello che in realtà era la risposta ad un proprio tentativo di cambiamento. Poco plausibile inoltre che tramite mail ottenga un posto da dirigente, in un’azienda multinazionale, per giunta con un cv non proprio da top manager. “così come se è non esistesse” un errore grave, vista la brevità del testo ed il contesto di un concorso letterario.