15 – Una fuga
“Ma dove scappi così di corsa, Giorgio? Aspettami, vengo con te.” Giorgio continuava a correre, andando verso la stazione. Paola gridò: “Giorgio!”. Niente. Ancora più forte: “Giorgio ! “. Ma la T-shirt bianca di Giorgio scomparve definitivamente fagocitata dalla folla all’ingresso della stazione. Era l”82, l’anno che l’Italia vinse i mondiali. Paola rinunciò a seguire Giorgio, avevano parlato il giorno precedente, così si rassegnò e tornò sui suoi passi.
Il giorno precedente, al tavolo all’aperto di un bar, davanti a un gelato, avevano parlato del loro rapporto. Era stato Giorgio ad invitare Paola.”Io partirò domani per l’India. E’ inutile dirti cosa rappresenta l’India per me.” aveva detto Giorgio, dopo aver chiarito che in quella città non c’era più niente che lo attraesse.”Vorrei che tu venissi con me” Paola aveva ascoltato, le era piaciuto come Giorgio aveva vissuto il loro rapporto, ma era troppo ancorata alla città, all’Università, alle sue amicizie ed anche alla sua famiglia. Rispose: “Ci devo pensare”. “Impossibile”, disse immediatamente Giorgio, “parto domani”.
Tornando sui suoi passi, andando verso il bar dove c’era tutto il gruppo dei loro amici, Paola incominciò a rimuginare ciò che si erano detti del loro rapporto. Capì però allora che non aveva fatto niente per mantenere il rapporto con Giorgio. Tutta presa dall’Università che le rilasciava successi e tutta presa dal femminismo, che le rilasciava successi anche quello, non aveva fatto niente che potesse dimostrare affetto a Giorgio. L’aveva proprio trascurato: solo l’ultimo ritaglio di tempo avanzato era dedicato a lui e gli raccontava dei suoi successi, ottenuti indipendentemente da lui. Lui ascoltava, ma mai si complimentava. Capì: lei e Giorgio avevano in mente due tipi di rapporto diverso da realizzare e per questo Giorgio si era allontanato, ma anche per questo lei aveva rifiutato l’invito. Salutò gli amici del bar, prese una sedia e si sedette. “Ciao, Paola!” “Ciao a tutti” disse. Sentì che stava per piangere e si passò un dito attorno agli occhi. Asciutti. Riuscì a scacciare la sua sensazione di tristezza e ostentò sicurezza: “Giorgio è partito per l’India”. “Beato lui” dissero alcuni amici. “Quando tornerà?” chiese qualcuno. “Non lo so, praticamente ci siamo lasciati” Si sentì così libera da un legame di cui non aveva compreso le regole, in cui non aveva saputo accogliere le aspettative dell’altro. “Io resto qui.” “Ti va di fare una passeggiata?” disse Laura e subito fu affiancata da Paola. Laura e Paola parlarono a lungo del rapporto tra Paola e Giorgio e fu così che Laura rivelò che Giorgio aveva avuto un rapporto con un altra. Si vedevano quando Paola era all’Università o alle riunioni. Paola ci credette e non si pose mai il problema se fosse vero o falso. Prima sentì la rabbia montarle addosso, ma poi tutto svanì: Giorgio era fuggito da una situazione che non sapeva più gestire e lei poteva dirsi finalmente libera. E serena. La fuga di Giorgio fu da lei percepita nello spazio e nel tempo: distante mille miglia e ormai appartenente al passato.
Valutazioni Giuria
15 – Una fuga – Valutazione: 14 Gaia: La trama è un po’ contorta: lui che parte all’improvviso, lei che lo segue, ma in realtà senza alcun interesse… Un distacco che sembra doloroso, ma che alla fine risulta non esserlo per nulla, fino ad essere addirittura una liberazione… Tutto il racconto si sviluppa come la riflessione su un rapporto (esclusivamente da parte di uno dei due protagonisti del rapporto stesso); riflessione a dire il vero poco seria e poco matura, senza grande spessore. I pochi fatti non sono del tutto calzanti: lei che parla al bar con gli amici, i quali, contrariamente a quanto parrebbe normale fra amici, non sanno nulla del progetto di Giorgio. Tutti sembrano interessarsene ben poco e, più che amici, paiono automi… Il dialogo di Paola con Laura, poi, non convince: che senso ha l’accenno al presunto tradimento da parte di Giorgio?? Il finale è piatto e delude. Matteo: Il racconto finisce prima di iniziare. Paola infatti rincorre Giorgio, solo per accorgersi che in effetti avrebbe anche potuto evitare di farlo. Non è certamente un inizio in grande stile. Tutto ciò che avviene dopo appare come una debole spiegazione per la fine di un rapporto a noi del tutto estraneo. Lo svelamento del tradimento di Giorgio nel finale è poco utile e quasi fastidioso. Paola: Partiamo dalla fine: il tradimento raccontato dall’amica rende quasi squallido un rapporto amoroso che, si intuisce, già non aveva senso di esistere. Anche il resto della narrazione non coinvolge il lettore che avverte, per motivi diversi, poca empatia nei confronti di entrambi i protagonisti. Anche lo stile non contribuisce a rendere gradevole la narrazione. Pietro: Tanti cambiamenti e tante nuove consapevolezze per Paola: un bel materiale da racconto. Purtroppo però questo materiale, allo stato attuale, è più «detto» che raccontato. Rimane il desiderio di vedere le cose insieme a Paola, invece che dall’alto. |